I Chakra

Il Chakra (adattamento del sostantivo neutro sanscrito cakra, in scrittura devanāgarī चक्र, traducibile come “ruota”, “disco”, “cerchio”) è un concetto proprio delle tradizioni religiose dell’India, inerenti allo yoga e alla medicina ayurvedica traendo origine dalle tradizioni tantriche, sia dell’induismo sia del buddhismo. Nell’accezione più comune è usualmente reso anche con “centro”, per indicare quegli elementi del corpo sottile nei quali è ritenuta risiedere latente l’energia divina.

 I chakra svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito del nostro sistema energetico (solo 40 possono essere considerati di rilievo, visto che i testi tradizionali ne menzionano oltre 100.000). Ciò vuole dire che non esiste parte del corpo umano che non funga da organo sensorio per la ricezione, la trasformazione e la diffusione dell’ Energia Vitale. Chakra letteralmente significa disco, può essere paragonato ad una sorta di programma su di un dischetto. I piu importanti di questi si trovano nell’area della milza (zona splenica), nella parte posteriore del collo , nelle mani e sotto i piedi.  I 7 chakra principali si trovano nella parte anteriore della colonna vertebrale in corrispondenza del canale spirituale.

I Chackra

“Sono di vitale importanza per lo svolgimento delle principali funzioni del corpo, della mente e dello spirito”

La sede di tali chakra è il corpo eterico. I chakra sono simili a fiori a forma di imbuto. La parte esterna rotante è dotata di un differente numero di pale o eliche. In Cina essi sono anche chiamati “petali”. Perciò in Oriente vengono detti anche fiori di loto. Ogni chakra ha quindi il suo numero immutabile di petali connesso alla frequenza vibratoria sulla quale agisce. Ogni chakra è provvisto posteriormente da una membrana interna la cui funzione è protettiva: può essere paragonata alla membrana congiuntivale che ricopre la cornea dell’occhio.

Tale membrana impedisce l’ingresso indiscriminato di energie sottili/dense/di virus/batteri. Sostanze inquinanti o energie distorte dei livelli astrali. Inoltre per evitare la fuoriuscita di energie interne( a livello fisico) dovute in seguito all’evento di una malattia grave, un trauma che provocherebbe la comparsa di ferite o buchi, compromettendo il funzionamento del chakra stesso.

Chakra

L’anello di collegamento tra un chakra e l’altro ed i vari canali energetici (i cosiddetti meridiani) è rappresentata dalla radice. Ogni radice è poi provvista di una valvola chakrale che regola il passaggio e la quantità di energia che nei due sensi esce ed entra dalla radice (mediante i processi di espirazione ed inspirazione). Essa è inoltre provvista di due sezioni interdipendenti tra loro (per certi versi simili come funzionamento ai ventricoli del cuore), molto utili per l’eliminazione e l’assorbimento di nuova energia. Una sezione cioè che gira in senso antiorario (quando vi è l’emissione energetica); ed una che gira in senso orario (quando vi è l’assorbimento energetico). Un po’ come dire che esiste nel pranoterapeuta una mano radiante che carica energia ed una mano assorbente che la scarica. Va poi detto che la velocità di rotazione di ciascun chakra non è costante ma varia molto nel corso della giornata. Aumenta rapidamente per effetto di una forte emozione, come diminuisce all’improvviso dopo uno sforzo o sotto l’effetto di farmaci o droghe. Perciò un chakra iperattivo gira vorticosamente, uno ipoattivo gira lentamente.

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È comprensibile quindi che un «centro» che gira velocemente, scambia molta energia con l’esterno in entrata ed in uscita e ciò è in funzione dell’attività svolta e dallo stato di salute di una persona. Un intellettuale ad esempio è portato a stimolare i chakra superiori (ajna), un atleta il basale (il ming men). Potremmo quindi dire che un chakra è simile ad un ventilatore. Se la sua velocità di rotazione è troppo alta, i suoi petali e la sua membrana protettiva possono rovinarsi irreparabilmente, danneggiando perciò la sua capacità di filtrare le giuste caratteristiche vibratorie. Non esiste poi distinzione tra i chakra femminili e quelli maschili e non è vero che i chakra dell’uomo e della donna girino in modo opposto e che abbiano polarità opposte. Essi possono essere così definiti come delle centraline di controllo che agiscono direttamente sul corpo eterico captando, accumulando, trasformando e distribuendo energia sottile. Sono così importanti che controllano il sistema nervoso, immunitario ed endocrino, nonché il sistema sanguigno, muscolare e respiratorio. Detto questo potremmo dire che il sistema chakrale è costituito da un insieme di chakra maggiori che a loro volta attivano e controllano un numeroso numero di chakra minori e così via via fino a livello cellulare.

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Ecco, ad esempio, la corrispondeza tra i chakra e le ghiandole endocrine: Chakra Ghiandola Endocrina Frontale Epifesi (pineale) Ajna Ipofisi/Ipotalamo Gola Tiroide/Paratiroidi Cardiaco Posteriore Timo Solare Anteriore Pancreas Ming Men Surrenali Sessuale Gonadi

Inoltre la tradizione indiana, ma soprattutto quella cinese, ci insegnano che la circolazione energetica nell’organismo (il Prana) avviena grazie all’esistenza di due canali principali separati, uno anteriore e l’altro posteriore (Ida e Pingala, che scorrono quasi sulla superficie del corpo), con un canale centrale (Sushumma, simboleggiato dalla colonna vertebrale), che scorre internamente al corpo. Qui si congiungono al chakra coronale (che è in cima alla testa) e il chakra del perineo che è il punto più basso del tronco cosicchè il flusso energetico possa circolare dall’alto verso il basso (forza Yin/Yang). Uno scambio di energia proprio come accade tra il cielo e la terra. Si hanno quindi sei nodi che congiungono sei coppie di chakra omologhi mediante altrettanti canali trasversali che potremmo così schematizzare:

Corona – Anja – Nuca – Gola – Collo Cardiaco Anteriore – Cardiaco posteriore – Solare Anteriore – Solare posteriore – Ombelico – Ming – Sessuale – Basale – Perineo

Ricordiamo che essi si definiscono omologhi in quanto essendo ciascun chakra diviso in due sezioni (una di destra ed una di sinistra), quando la sezione di destra di un chakra è in fase di emissione, la sezione di sinistra dell’altro è sempre in fase di aspirazione e viceversa. Inoltre ogni chakra possiede un diverso colore e livello di coerenza. Naturalmente quando parliamo di colori, indendiamo colori sottili (eterici o vibrazionali).

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Perciò i sette colori dell’iride, sono stati utilizzati da alcune filosofie, per simbolizzare il sistema dei chakra, un po’ come fanno i geografi quando colorano le loro carte per simboleggiare i paesi. La differenza quindi tra un chakra e l’altro è rappresentata dalla composizione % di tali colori. Alcuni contengono più energie Plus altri più energie Minus. Più sintropiche quindi, più o meno intelligenti. Normalmente quelle Plus sono più pesanti di quelle Minus. Il rosso, l’arancio, il giallo (le energie sottili Plus), sono affini ai chakra inferiori mentre il verde, il viola, il blu (le energie sottili Minus), sono affini ai chakra superiori. I sette chakra sono perciò quindi influenzati dalle vibrazioni cromatiche e pertanto ogni colore dello spettro avendo una differente lunghezza d’onda della luce, possiede una propria vibrazione e frequenza e quindi un diverso livello energetico (un po’ come le variazioni di frequenza sonore ci danno tonalità differenti). Potremo dire quindi che i colori più caldi (rossi, arancioni e gialli) hanno una frequenza inferiore dei colori più freddi (il verde, il blu, il viola) e perciò hanno minore energia. Potremo quindi dire che l’armonizzazione di questi vortici di energia (parti integranti della nostra «Aura Energetica» ovverosia l’alone luminoso che riveste il nostro corpo fisico), è di vitale importanza perché si crei, con il campo universale, uno scambio equilibrato di energia vibrazionale. E come dimostrato che la materia non è una struttura fissa (non è altro infatti che energia, in quanto composta da atomi e molecole in continuo movimento) e le nostre stesse cellule sono composte da atomi che hanno una polarità positiva e negativa, tutti i chakra sono, tra loro, in continua risonanza. È come se, il nostro corpo, al momento della nascita, sia dotato di un numero enorme di diapason. Ogni diapason, si sa, è sensibile ad una determinata frequenza. Non possiede un’energia propria e normalmente non vibra. Se però gli si avvicina un altro diapason vibrante, sulla stessa frequenza, anche il primo inizia a vibrare, senza che tra i due vi sia alcun punto di contatto. La funzione di ciascun chakra è proprio questa: regolare la funzione di più organi del corpo umano affinché vi sia sempre un giusto equilibrio psico-fisico. Anche perché più diminuisce questa risonanza, meno forza vitale è presente nell’organismo e più subentra la malattia.